Versiliana 2016, Festa del Fatto Quotidiano: l’intervista a Giuseppe Recchi
21 Settembre, at 15 : 29 PM Print
Si è tenuta dal 2 al 4 settembre, presso il Parco La Versiliana (Marina di Pietrasanta, Lucca), la settima edizione della festa annuale del Fatto Quotidiano. Molti gli incontri interessanti legati alla politica, all’economia e alla cultura. Tra questi Il buco con l’economia intorno, un momento per riflettere sulle dinamiche che stiamo affrontando in questo particolare periodo storico. Il dibattito ha visto la partecipazione di Giuseppe Recchi, Presidente Esecutivo di Telecom Italia, che ha espresso il suo punto di vista e quello dell’azienda su banda larga, telecomunicazioni e politica. Un confronto con Stefano Feltri, Vicedirettore del quotidiano, e col giornalista Giorgio Meletti, che si è aperto con un bilancio sul recente workshop Ambrosetti, un evento che ha palesato le preoccupazioni degli imprenditori sul tema della crescita, italiana ed europea. È emerso, infatti, un generale sentiment negativo, un clima di scetticismo e sfiducia al quale si accompagna inevitabilmente un certo immobilismo. Ma che cosa spaventa di più l’imprenditoria? Giuseppe Recchi ha posto il focus su due elementi: il debito e la difficoltà nella creazione di posti di lavoro. Negli ultimi 7 anni si è vissuto all’insegna della volatilità e dell’instabilità. Ciononostante la comunità di investitori internazionali sta attendendo qualcosa che sblocchi questo immobilismo. Sono in pochi, infatti, a permettersi grandi acquisti. Dalla situazione economica, il confronto ha virato successivamente sulla banda larga, un argomento, secondo Feltri, metaforico dell’andamento politico in Italia. Meletti ha ricordato la grande tradizione di Telecom Italia in materia di innovazione tecnologica e le conquiste raggiunte, ad esempio l’invenzione del supporto Mp3. La multinazionale delle telecomunicazioni si trova però a operare in un contesto complicato: la rete italiana è la peggiore dopo Grecia e Portogallo. La spinta del governo Renzi su Enel ha creato una contesa senza precedenti, rendendo la situazione ancora più intricata. Ricostruendo la storia di Telecom Italia, Recchi ha evidenziato le difficoltà nell’approcciarsi alla Fibra e il dilemma che è sorto inizialmente in seno alla società: creare prima l’infrastruttura o valutare quale fosse l’effettiva domanda. Con un incremento esponenziale della richiesta nell’ultimo biennio, Telecom Italia ha investito massivamente sulla Fibra, dimostrandosi un player assolutamente affidabile. La competizione non giova a un comparto che richiede, al contrario, una semplificazione del lavoro. I 7 mila km al giorno di posa, i 13 milioni di case collegate con Fibra e l’accordo con Fastweb sono una testimonianza tangibile dell’impegno della società. La digitalizzazione, infatti, è una leva importante in quanto migliora la qualità della vita e del lavoro in azienda. È questa la vera sfida per Telecom Italia, una prova sul lungo periodo. La tecnologia, infatti, non si esaurisce mai ed entro il 2020 è previsto lo sviluppo del 5G. Recchi ha chiuso il suo intervento parlando dell’importanza, in un mondo globale, di usufruire della compartecipazione di azionisti stranieri.
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